Perchè Mystras è conosciuta anche come la città fantasma greca?
Ve lo sto per raccontare!
Nei pressi della ben più famosa città di Sparta (soli 8 Km), sul Monte Taigeto ove la leggenda narra che gli Spartani gettassero i neonati nati deformi o malati.
La città di Sparta non ha conservato molti segni del suo passato glorioso, e ormai i turisti che vi fanno tappa si dirigono quasi esclusivamente alla ricerca della statua dedicata a Leonida. Sembra si sia avverata la profezia di Tucidide che scrisse
“se rimanessero soltanto i templi e le fontane dei suoi edifici, i posteri di un lontano passato dubiterebbero che la potenza di questo popolo abbia mai eguagliato la sua fama”.
Mystras fu fondata dai Goti nel VI secolo dopo che la vicina Sparta fu rasa al suolo, e mantiene ben visibili i segni della cultura bizantina, veneziana e turca che nei secoli si susseguirono.
Ma quando all’inizio del 1800 si decise di ricostruire Sparta si spopolò lentamente fino ad essere abbandonata completamente. Oggi perciò si passeggia tra le sue rovine, le fondamenta dei palazzi e delle chiese ortodosse.
La città può essere suddivisa in due zone:
* la parte alta, dove si trova il Palazzo dei Despoti e la chiesa di Agia Sofia (e si gode un panorama stupendo sulla vallata!)
* la parte bassa, dove si trovano le maggiori rovine di chiese affrescate e abitazioni, ed il Convento delle suore di Pantanassa è l’unico edificio ancora abitato.
Informazioni utili
Distanza da Atene: 222 Km. Noi ci siamo arrivati dopo aver visitato il sito archeologico di Olympia (160 Km).
Biglietto d’ingresso: 12 euro
Vi occorreranno circa 3 ore, ed è raccomandato farla durante le ore più fresche della giornata.
Portate acqua perchè noi non abbiamo trovato dove comprarla all’interno del sito.
La visita può iniziare dalla Città alta per scendere fino alla Città bassa, o viceversa.
Il percorso è lungo, e può risultare faticoso per via del dislivello che raggiunge anche i 300 metri e per il terreno scosceso.
Noi consigliamo di parcheggiare nei pressi della Città bassa e seguire il percorso consigliato dalle mappe che vi vengono consegnate nella biglietteria, e poi riprendere l’auto e andare sulla cima della collina.
E’ Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1989.